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INTERVISTA ALLA BAND DI LUCA: PARLA MARIO IRACE


- Musicista eclettico, in passato hai suonato vari strumenti a plettro esibendosi, con diversi gruppi locali, nazionali e teatro. Com'è il lavoro del musicista? A che età hai preso la chitarra per la prima volta in mano? 
Suono la chitarra elettrica da quando avevo più o meno 14 anni, a 17 anni ho cominciato a suonare rock in giro per il locali di napoli con la mia prima band i "Black Rose" e con loro ho partecipato a numerose rassegne e concorsi tra i quali "Sanremo giovani", "Arezzo Wave" e "Castrocaro volti e voci nuove" con discreti risultati. Successivamente ho registrato un disco di musica etnica in lingua napoletana ricco di contaminazioni di ogni genere musicale "Disneyland Degli Dei" con la band omonima che abbiamo promosso in giro per la Campania. Dopo queste esperienze caratterizzate dalla produzione di brani inediti ho partecipato come turnista a varie registrazioni di artisti emergenti, colonne sonore teatrali e radiofoniche. Il cambio di mode e tendenze mi ha portato nel corso degli anni a suonare diversi generi musicali con varie formazioni tra cui, degni di nota, i "body & soul" gruppo pop con il quale ho suonato negli anni 90 e gli "starfunky" gruoppo pop-dance con cui suono attualmente sia nei locali che ad eventi di una certa rilevanza in Campania ma il mio animo era e resterà sempre rock, motivo per il quale amo suonare diversi brani di Luca dove c'è una spiccata vena "rockettara". 

- Cosa consigli a chi volesse intraprendere come te la strada del chitarrista? 
R:Per chi volesse intraprendere la strada del musicista in generale consiglio di studiare tanto e soprattutto di essere umili e aperti a qualsiasi genere musicale mettendo da parte lo scetticismo per quello che non si conosce senza mai dare niente per scontato. 

- Cosa ha rappresentato per te, in tutti questi anni, la musica e cosa ha rappresentato e continua a rappresentare nella tua vita? 
La musica per me rappresenta una grande passione e una fonte continua di emozioni seconda solo alla mia famiglia e farà sempre parte della mia vita. 

- Quanto sei maturato rispetto al passato a livello musicale?
La maturazione più importante che è avvenuta in me come musicista nel corso degli anni è aver capito l'importanza di suonare in funzione del prodotto o dell'artista che in quel momento si rappresenta, facendo in modo di renderlo il più possibile credibile e fruibile a chiunque, non dimentichiamo che la musica è comunicazione e suonare solo per se stessi non è professionale e non ti permette di crescere. 

- Parliamo di Luca Napolitano. Come è noto, anche tu sei uno dei membri della band del tour 2012 del cantautore come chitarrista: cosa ne pensi di questo giovane talento e della sua musica? 
Di Luca posso dire solo bene, è un ragazzo fantastico, di buoni sentimenti, educato ed umile ma sopratutto non è il classico artista che interpreta un personaggio perchè riesce ad essere se stesso sia sul palco che fuori. Le sue produzioni come artista sono molto interessanti e lui riesce a comunicare la passione che ha per la musica condividendola sia con noi musicisti che con i fans. 

- Come è nata la collaborazione con Luca? 
Abbiamo iniziato a collaborare nel 2011 e dal primo momento mi sono trovato subito a mio agio sia con lui che con i fratelli e i genitori che sono delle persone fantastiche e da buoni meridionali ti fanno sentire come in famiglia. 

- Come vedi, dal punto di vista musicale, Luca Napolitano tra qualche anno? 
Luca non è il tipo che si adagia sugli allori, la musica è al centro della sua vita e lui coltiva questa passione ogni giorno alimentando di continuo la sua vena artistica sia come cantautore che come musicista, motivo per il quale secondo me merita tanto e molto più di tanti altri.... tra qualche anno lo vedo molto in alto! 

 Grazie Mario per la disponibilità... Buona fortuna per il futuro!

-Marco Santoro-