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DAL DIARIO SEGRETO DI AMICI DI ALICE E LUCA


Caro diario,ho tantissime cose da raccontarti !Non trovo le parole per descrivere l’entusiasmo e l’affetto che abbiamo trovato a Lecce. E’ stata un‘emozione troppo forte. Ero abituata a esibirmi in studio. Ma trovarsi in quella magnifica piazza, davanti a tutta quella gente… E poi la magnifica esperienza di: “IO BALLO”… Ogni sera, al momento di entrare in scena, provavo la stessa emozione della “prima”. Che effetto strano e meraviglioso essere sul palco e avere davanti la platea in penombra.Quando uscivo dal teatro, trovavo sempre diversi fan ad aspettarmi. Soprattutto donne. Ed è proprio questo che mi ha fatto più piacere. Non puoi capire, caro Diario, a volte mi sono commossa. Si è creato un bel rapporto con tutto il cast: professionisti, docenti e con tutti i ragazzi della troupe. Lavorare a fianco di Adriano, poi, è stata proprio una bella sorpresa.Luca mi è stato molto vicino in questo periodo in cui siamo stati un po’ lontani.E venuto a vedermi a teatro almeno quattro volte! E poi cercavamo di raggiungerci ovunque fossimo. Una volta sono partita da Torino, per stare a Napoli con lui solo per poche ore… E anche lui ha fatto spesso centinaia di chilometri per vedermi. Sono così felice, caro Diario!
Diario: Quale delle canzoni contenute nel tuo cd ti appartiene maggiormente? Luca: “Vai” è quella che mi appartiene di più. E’la canzone che sento più vicina; l’ho scritta due anni fa. Parla di una storia che è finita male, e lei se ne è andata. Un po’ di ragazze hanno pensato di essere la protagonista della canzone, ma nessuno sa chi è, lo so solo io.

D. Come nascono i tuoi testi?

L. I testi nascono insieme alla musica. Non puoi scrivere una musica allegra e un testo triste. Puoi anche farlo. Puoi anche comporre così ma il risultato non è quello che vorresti. Se si riesce a mettere musica e testi allo stesso momento, con lo stesso stato d’animo, si ottiene un risultato più verosimile.

D. Ci racconti come è iniziata la storia d’amore con Alice?

L. Era un periodo che a scuola cantavo “A te” di Jovanotti, e a lezione Grazia Di Michele mi disse di pensare a qualcuno a te vicino o a qualcosa che ti ispira e io pensai a lei. Una sera, prima di Natale, andai in camera e glielo dissi. Lei per questa cosa si intenerì, la baciai e lei mi diede uno schiaffo, ma ero sicuro che sarebbe stata lei a tornare e così per fortuna è stato.

D. Ora che la scuola è finita che progetti avete?

L. Io e Alice abbiamo preso casa insieme, e con noi c’è anche Mario.

D. Hai già scritto una canzone per lei?

L. Ancora no, ma lo farò presto.