Stasera Luca Napolitano sarà ospite a "una voce per Padre Pio" in cui canterà un suo inedito "SIAMO NOI". Andiamo a scoprire il signifcato dell'inedito.
"Cantare qui,a Pietrelcina,nella città in cui padre Pio nacque ,ha per me un significato molto importante e sul palco dovrò dominare le mie emozioni. Sì, perchè padre Pio significa molto per me e per la mia famiglia:ha protetto mio papà quando fu colpito da una grave malattia e adesso, finalmente, ho la possibilità di dirgli grazie."
"Proprio io, che ad Amici ero sempre accusato di essere troppo freddo e controllato, avrò il cuore che batterà forte come un tamburo .Vivrò momenti intensi e ripenserò a un periodo molto particolare della mia vita. Un periodo che,grazie a Dio, ora è superato ma che mi ha sengato la vita. Cinque anni fa, infatti, mio padre fu colpito da un cancro allo stomaco:una tragedia che ci sconvolse e che portò a chiedere aiuto a padre Pio."
-Mi racconti,Luca. -"La nostra era sempre stata una famiglia unita e in papà aveva sempre avuto un punto di riferimento importante: lui,che è stato per anni un pubblico ministero e poi un avvocato,ha trasmesso a me e ai miei fratelli l'amore per la musica, insegnandoci a suonare la chitarra e il pianoforte. Poi, da un giorno all'altro, gli fu diagnosticato questo male e per noi la vita cambiò. Fu come se qualcuno avesse improvvisamente spento la luce sulla nostra serenità".
-E che cosa successe? "Papà smise di lavorare per curarsi. Io avevo 18 anni e stavo male vedere un uomo forte e vitale come lui costretto a letto. I medici gli dissero che avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento per asportare la parte dello stomaco aggredita dal male. Un intervento delicato, rischioso:e fu cosi che lui si avvicinò molto a padre Pio, per chiedergli di proteggerlo! Mio padre fin da piccolo è stato sempre credente. Ma fu soprattutto in quei mesi che mio padre trovò forza e conforto, aprendo il proprio cuore a padre Pio: pregandolo ogni giorno, rivolgendosi a lui. Mia madre, poi, che gli è rimasta accanto ogni giorno di questo calvario, spesso si univa a lui nelle preghiere. E anche io e i miei fratelli, penso quanto la preghiera desse la forza a mio padre, abbiamo fatto la stessa cosa. In seguito, durante quel periodo di preghiera a padre Pio, iniziammo a ricevere segnali."
-Che cosa vuol dire? -"Ricevemmo una telefonata: ci dissero che avevamo vinto una statua di marmo di Gesù bambino,che poco dopo ci fu recapitata a casa. Un mistero, visto che non avevamo mai partecipato ad alcun concorso. E quella statuetta ci divenne molto cara. Qualche tempo dopo ,mia madre stava pulendo uno specchio in casa e apparve un alone che aveva le sembianze del volto di Cristo: quando me ne accorsi, chiamai i miei genitori e i miei fratelli pensando che fosse solo una impressione e invece anche loro videro la stessa immagine. Ci guardammo tra noi increduli ,una emozione grandissima: anche ora faccio fatica a trovare le parole per descriverla. Era come se qualcuno da Lassù stesse dicendo:"ASCOLTIAMO LE VOSTRE PREGHIERE,CONTINUATE AD AVERE FEDE".Allora papà prese una decisione e ci comunicò che voleva "incontrare" padre Pio prima dell'operazione:aveva bisogno di sentirlo ancora più vicino in un momento così decisivo. E partimmo per andare nel luogo della suia spiritualità."
-Mi racconti... La prima tappa fu Pietrelcina: visitammo la casa in cui padre Pio nacque e poi andammo a pregare nella chiesa di Sant'Anna, dove il frate fu battezzato e dove, da bambino, aveva visto Gesù. Pregammo tutti quanti insieme, fu una giornata molto intensa: eravamo divisi tra l'apprensione per l'operazione che papà avrebbe dovuto subire e il conforto della preghiera. Poi, andammo anche a San Giovanni Rotondo, dove c'è il santuario di padre Pio, e pregammo pure lì. E continuammo ancora nelle settimane successive, fino al giorno dell'intervento."
-Come affrontaste quel momento? -"Affidammo nostro papà a padre Pio. Quando si chiusero le porte della sala operatoria,scoppiai a piangere. Avevo tanta paura, perchè temevo di non vederlo più,temevo che il male fosse troppo diffuso. Ma nel mio cuore sentivo anche una forza straordinaria che mi diceva di continuare ad avere Fede. L'operazione andò bene,i medici però ci dissero che la via di guarigione sarebbe stata ancora lunga. E infatti mio padre iniziò un cammino di cure che affrontò sempre con la convinzione di non essere solo,come se fosse sotto la mano protettiva di padre Pio. Io non so se chiamarlo miracolo, non so quale sia il senso di certe cose, fatto sta che papà oggi è riuscito a superare un mal molto grave. Ce l'ha fatta ed è certo che padre Pio lo abbia "salvato". E del resto, la prima cosa che lui,ma anche noi, abbiamo voluto fare, è tornare da lui, da padre Pio. Ed è per questo che, adesso, essere stato chiamato a cantare a Una voce per padre Pio, in una serata dedicata al frate santo, per me è un'emozione fortissima. E ha il valore di un intimo ringraziamento."
(Di Piu’ tv)
Questa è la canzone che canterà Luca stasera e presto sarà inserita anche nell'ipode del blog:
"Cantare qui,a Pietrelcina,nella città in cui padre Pio nacque ,ha per me un significato molto importante e sul palco dovrò dominare le mie emozioni. Sì, perchè padre Pio significa molto per me e per la mia famiglia:ha protetto mio papà quando fu colpito da una grave malattia e adesso, finalmente, ho la possibilità di dirgli grazie."
"Proprio io, che ad Amici ero sempre accusato di essere troppo freddo e controllato, avrò il cuore che batterà forte come un tamburo .Vivrò momenti intensi e ripenserò a un periodo molto particolare della mia vita. Un periodo che,grazie a Dio, ora è superato ma che mi ha sengato la vita. Cinque anni fa, infatti, mio padre fu colpito da un cancro allo stomaco:una tragedia che ci sconvolse e che portò a chiedere aiuto a padre Pio."
-Mi racconti,Luca. -"La nostra era sempre stata una famiglia unita e in papà aveva sempre avuto un punto di riferimento importante: lui,che è stato per anni un pubblico ministero e poi un avvocato,ha trasmesso a me e ai miei fratelli l'amore per la musica, insegnandoci a suonare la chitarra e il pianoforte. Poi, da un giorno all'altro, gli fu diagnosticato questo male e per noi la vita cambiò. Fu come se qualcuno avesse improvvisamente spento la luce sulla nostra serenità".
-E che cosa successe? "Papà smise di lavorare per curarsi. Io avevo 18 anni e stavo male vedere un uomo forte e vitale come lui costretto a letto. I medici gli dissero che avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento per asportare la parte dello stomaco aggredita dal male. Un intervento delicato, rischioso:e fu cosi che lui si avvicinò molto a padre Pio, per chiedergli di proteggerlo! Mio padre fin da piccolo è stato sempre credente. Ma fu soprattutto in quei mesi che mio padre trovò forza e conforto, aprendo il proprio cuore a padre Pio: pregandolo ogni giorno, rivolgendosi a lui. Mia madre, poi, che gli è rimasta accanto ogni giorno di questo calvario, spesso si univa a lui nelle preghiere. E anche io e i miei fratelli, penso quanto la preghiera desse la forza a mio padre, abbiamo fatto la stessa cosa. In seguito, durante quel periodo di preghiera a padre Pio, iniziammo a ricevere segnali."
-Che cosa vuol dire? -"Ricevemmo una telefonata: ci dissero che avevamo vinto una statua di marmo di Gesù bambino,che poco dopo ci fu recapitata a casa. Un mistero, visto che non avevamo mai partecipato ad alcun concorso. E quella statuetta ci divenne molto cara. Qualche tempo dopo ,mia madre stava pulendo uno specchio in casa e apparve un alone che aveva le sembianze del volto di Cristo: quando me ne accorsi, chiamai i miei genitori e i miei fratelli pensando che fosse solo una impressione e invece anche loro videro la stessa immagine. Ci guardammo tra noi increduli ,una emozione grandissima: anche ora faccio fatica a trovare le parole per descriverla. Era come se qualcuno da Lassù stesse dicendo:"ASCOLTIAMO LE VOSTRE PREGHIERE,CONTINUATE AD AVERE FEDE".Allora papà prese una decisione e ci comunicò che voleva "incontrare" padre Pio prima dell'operazione:aveva bisogno di sentirlo ancora più vicino in un momento così decisivo. E partimmo per andare nel luogo della suia spiritualità."
-Mi racconti... La prima tappa fu Pietrelcina: visitammo la casa in cui padre Pio nacque e poi andammo a pregare nella chiesa di Sant'Anna, dove il frate fu battezzato e dove, da bambino, aveva visto Gesù. Pregammo tutti quanti insieme, fu una giornata molto intensa: eravamo divisi tra l'apprensione per l'operazione che papà avrebbe dovuto subire e il conforto della preghiera. Poi, andammo anche a San Giovanni Rotondo, dove c'è il santuario di padre Pio, e pregammo pure lì. E continuammo ancora nelle settimane successive, fino al giorno dell'intervento."
-Come affrontaste quel momento? -"Affidammo nostro papà a padre Pio. Quando si chiusero le porte della sala operatoria,scoppiai a piangere. Avevo tanta paura, perchè temevo di non vederlo più,temevo che il male fosse troppo diffuso. Ma nel mio cuore sentivo anche una forza straordinaria che mi diceva di continuare ad avere Fede. L'operazione andò bene,i medici però ci dissero che la via di guarigione sarebbe stata ancora lunga. E infatti mio padre iniziò un cammino di cure che affrontò sempre con la convinzione di non essere solo,come se fosse sotto la mano protettiva di padre Pio. Io non so se chiamarlo miracolo, non so quale sia il senso di certe cose, fatto sta che papà oggi è riuscito a superare un mal molto grave. Ce l'ha fatta ed è certo che padre Pio lo abbia "salvato". E del resto, la prima cosa che lui,ma anche noi, abbiamo voluto fare, è tornare da lui, da padre Pio. Ed è per questo che, adesso, essere stato chiamato a cantare a Una voce per padre Pio, in una serata dedicata al frate santo, per me è un'emozione fortissima. E ha il valore di un intimo ringraziamento."
(Di Piu’ tv)
Questa è la canzone che canterà Luca stasera e presto sarà inserita anche nell'ipode del blog: